Comunicato Stampa n°1 – 24 Gennaio 2015
Il carnevale di Brolo grazie all’associazione carristi è diventato uno di quegli appuntamenti mondani che ha portato nel nostro paese migliaia di persone da tutto il comprensorio, altrettanti benefici economici alle attività locali (pizzerie, bar, sartorie, ferramenta ed altro) e valorizzato il paese stesso all’esterno del comprensorio”.
Da queste righe che “aprono” il comunicato dell’Associazione Carristi di Brolo si scorge tanta amarezza. Ebbene si, dopo anni di successi, anche il Carnevale Brolese sembra incombere nella crisi.
“Nonostante tutto il nostro impegno profuso in questi anni, anche economicamente, con la passione che ci accomuna, lavorando soprattutto di notte (senza averci mai lucrato) per la costruzione di carri allegorici, togliendo del tempo alle nostre famiglie, – si legge nel comunicato – riteniamo di aver portato il CARNEVALE BROLESE ad un livello tale da fare invidia agli altri paesi.
Ci dispiace dopo tanti sacrifici, dovere sospendere questa manifestazione e vederla reputare a tal punto superflua”.
I carristi brolesi lanciano un messaggio “ai quei commercianti, che fino ad ora anche per colpa della crisi, non hanno dato il loro supporto economico, in quanto impreparati o abituati a veder finanziare il carnevale da terzi, tra i quali anche il Comune. Vista la situazione economica in cui si trova il Comune di Brolo e quindi l’impossibilità da parte dell’amministrazione comunale di poter sovvenzionarlo, nessuno sta facendo niente per salvare il nostro carnevale”.
Non potendo fare, ovviamente, l’impossibile, i carristi vogliono “ricordare che il carnevale è di tutti i Cittadini brolesi, adulti giovani e bambini, perché rappresenta un giorno di festa. L’associazione carristi, non sarà quindi presente per il Carnevale Brolese 2015, assicurando però che dal 18 febbraio 2015 fino al 30 settembre 2015 si è disposti a ricevere nella propria sede, tutti coloro che vogliono supportare la ripartenza del Gran Carnevale Brolese.
Noi carristi, non vogliamo boicottarlo, anzi “AMIAMO IL CARNEVALE”, ma ci sono dei punti chiave: la tempistica ed il fattore economico.
Noi, che veniamo chiamati tali in queste circostanze, non ci vogliamo accollare un ridimensionamento del carnevale. Saremo forse gli unici a dimostrare di amare questa festa?”.